Arriva il primo degli “Appuntamenti alla Bianciardi: sei titoli per sei incontri”: si inizia il 3 ottobre, a alle ore 18, con “L’occhio di Bianciardi sull’opera di Giovanni Fattori” a cura di Lucia Matergi.
Nel 1970 per la collana I grandi maestri dell’arte di Rizzoli esce la monografia di Fattori curata da Luciano Bianciardi. Quali possono essere i motivi per cui uno scrittore non particolarmente interessato al mondo della pittura si metta a questa prova? Cerchiamone qualcuno. In Fattori la passione per le vicende politiche italiane del suo tempo si intreccia con un anticonformismo nutrito di distacco rispetto all’ambiente dell’accademia dell’arte e di estraneità nei confronti del bel mondo fiorentino, cui preferisce l’ambiente vivace del caffè MIchelangiolo. Da quel mondo ribelle e patriottico insieme emerge il suo Risorgimento, che pur amato e vissuto intensamente, non ha niente di eroico. Bianciardi si sente vicino a questo artista dalle passioni semplici e ferme, a partire proprio dal’interesse per la stagione risorgimentale, anche per lui tanto congeniale da diventare un presente librato tra invenzione e ricostruzione storica, come nel funambolico e disperato “Aprire il fuoco”. Altro tratto comune tra i due: l’ammirazione di Fattori per la poetica verista, da affiancare a quella di Bianciardi per l’arte di Verga. Questi e altri gli spunti critici che rendono stimolante e attuale seguire lo sguardo di Luciano Bianciardi sull’opera di Giovanni Fattori.
Tutti gli appuntamenti, ad ingresso gratuito, sono ospitati della nuova sede dalla Fondazione, in via Adda 32, a Grosseto.