29 giugno, Cavallini e Sordini, amici pittori di Bianciardi

CICLO CENTO ANNI DI LUCIANO BIANCIARDI
Fondazione Bianciardi – Fondazione Polo Universitario Grossetano

Mercoledì 29 giugno ore 17.00: “Bianciardi e i suoi amici pittori, Furio Cavallini e Ettore Sordini”, a cura di Mauro Papa, Direttore del Polo culturale Le Clarisse.
Sala Pegaso del Palazzo della Provincia e in diretta su www.polouniversitariogrosseto.it


Dopo aver presentato la mostra Furio Cavallini ovvero il Crazy Horse di Bianciardi, la Fondazione torna sull’arte attraverso il rapporto tra Bianciardi e gli amici pittori Cavallini e Sordini, citati per nome ne “La vita agra”.
Con “il Cavallini di Piombino”, racconta Bianciardi, “ci si conobbe nell’autunno del 1954, a Milano, dalle parti di Brera, dentro un caffeuccio che poi è diventato alla moda, e anzi l’hanno anche abbellito”, il famoso Bar Giamaica, mentre Furio Cavallini ricorda di Luciano: “Quando arrivava al Giamaica, verso sera, Luciano era sempre stracco. ‘Siete fortunati voi pittori’, mi diceva, ‘io sudo alla macchina, mentre voi bischeri ve ne state a fare nulla. Vi attaccate a un quadro, date due pennellate e avete finito’.
Sordini invece è “l’Ettorino che sapeva tante canzoni” e che ogni tanto attaccava con la solfa “Tu dici che Dufy è un grande pittore. E va bene, Dufy è un grande pittore, Manet è un grande pittore, Monet è un grande pittore, Pissarro è un grande pittore, Cézanne è un grande pittore, Van Gogh è un grande pittore, Picasso è un grande pittore. Va bene, e poi? Poi cosa facciamo? Cosa faccio io? Ricominciare da più lontano, dici tu. Va bene, perché Mantegna è un grande pittore, Luini è un grande pittore, Caravaggio è un grande pittore… E poi? Cosa facciamo? Cosa faccio io?” E mi guardava come se la risposta io la sapessi. Invece non la sapevo”. 

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