1957 – Tra il pamphlet e il saggio di costume, “Il lavoro culturale” ripercorre le tappe di formazione di un intellettuale della provincia grossetana tra l’immediato dopoguerra e gli anni cinquanta
1960 – Primo libro storico di Bianciardi, si appassiona alla spedizione dei Mille e ne riscrive una storia che viene pubblicata nell’anno del suo centenario
1960 – Scaraventato dalla provincia monotona nella Milano nevroticamente produttiva, Bianciardi si fa attento e ironico narratore della realtà che ha intorno. Da una parte costretto ad uniformarsi ai ritmi pressanti di una nascente società di massa instupidita dai nuovi miti consumistici, dall’altra restio a mescolarsi, spietato nel dissacrarla
1962 – Il miracolo economico, la febbre dei consumi, la strategia aziendale, la disumanità dei rapporti, le delusioni politiche, a poco a poco stringono in una morsa irresistibile e grottesca l’intellettuale anarchico venuto dalla provincia, col candido progetto di far saltare in aria la sede di una grande società chimico-mineraria.
1964 – Basandosi sulla vita di un suo conterraneo garibaldino, Giuseppe Bandi,Luciano Bianciardi ci fornisce una personalissima interpretazione degli anni decisivi del Risorgimento italiano, quando la raggiunta unità nazionale vide cadere, nello stesso tempo, le speranze degli uomini migliori che ne erano stati protagonisti
1969 – Ultimo romanzo pubblicato in vita, trasfigurato in una ambientazione tra lo storico ed il fantastico, narra l’epopea delle 5 Giornate di Milano avvenute nel 1848, un secolo dopo, nel 1959. Due diverse anime dello scrittore: quella narrativa – autobiografica e quella storico – risorgimentale si fondono in una sintesi nuovissima per i suo tempi.
1969 – “Ecco perché in questo libro, che è poi una breve storia del Risorgimento, si è dato spazio maggiore a Giuseppe Garibaldi e alla sua impresa più bella, la spedizione di Sicilia. Garibaldi, nel nostro Risorgimento, rappresenta l’elemento popolare: a lui va tutta la simpatia di chi scrive, una simpatia che potrà sembrare partigiana, e lo è”.
1969 – Luciano Biancardi intraprende un viaggio di ottomila chilometri nel Magreb o, come dice l’autore, in Barberia a bordo di una 125. Alla spedizione partecipano lo scrittore, la sua compagna Maria Jatosti, il loro figlio Marcello e Ovidio Ricci, fotografo romano, con la giovane moglie finlandese; da Tripoli a Marrakesh e oltre, e poi il ritorno lungo la costa fino ad Algeri.
1972 (postumo) – “E subito gli fecero il monumento, lo misero in cima ad un piedstallo … Noi, modestamente, abbiamo cercato di farlo scendere dal piedistallo, di ritrovarlo uomo”
1956 – “I minatori della Maremma” è un’indagine sulla condizione sociale e umana dei minatori maremmani dalla sua drammatica formazione storica fino agli anni cinquanta
1957 – Tra il pamphlet e il saggio di costume, “Il lavoro culturale” ripercorre le tappe di formazione di un intellettuale della provincia grossetana tra l’immediato dopoguerra e gli anni cinquanta
1960 – Da Quarto a Torino – Primo libro storico di Bianciardi, si appassiona alla spedizione dei Mille e ne riscrive una storia che viene pubblicata nell’anno del suo centenario
1960 – L’integrazione – Scaraventato dalla provincia monotona nella Milano nevroticamente produttiva, Bianciardi si fa attento e ironico narratore della realtà che ha intorno. Da una parte costretto ad uniformarsi ai ritmi pressanti di una nascente società di massa instupidita dai nuovi miti consumistici, dall’altra restio a mescolarsi, spietato nel dissacrarla
1962 – La vita agra – Il miracolo economico, la febbre dei consumi, la strategia aziendale, la disumanità dei rapporti, le delusioni politiche, a poco a poco stringono in una morsa irresistibile e grottesca l’intellettuale anarchico venuto dalla provincia, col candido progetto di far saltare in aria la sede di una grande società chimico-mineraria.
1964 – La battaglia soda – Basandosi sulla vita di un suo conterraneo garibaldino, Giuseppe Bandi, Luciano Bianciardi ci fornisce una personalissima interpretazione degli anni decisivi del Risorgimento italiano, quando la raggiunta unità nazionale vide cadere, nello stesso tempo, le speranze degli uomini migliori che ne erano stati protagonisti.
1969 – Aprire il fuoco – Ultimo romanzo pubblicato in vita, trasfigurato in una ambientazione tra lo storico ed il fantastico, narra l’epopea delle 5 Giornate di Milano avvenute nel 1848, un secolo dopo, nel 1959. Due diverse anime dello scrittore: quella narrativa – autobiografica e quella storico – risorgimentale si fondono in una sintesi nuovissima per i suo tempi.
1969 – Dàghela avanti un passo – “Ecco perché in questo libro, che è poi una breve storia del Risorgimento, si è dato spazio maggiore a Giuseppe Garibaldi e alla sua impresa più bella, la spedizione di Sicilia. Garibaldi, nel nostro Risorgimento, rappresenta l’elemento popolare: a lui va tutta la simpatia di chi scrive, una simpatia che potrà sembrare partigiana, e lo è”.
1969 – Viaggio in Barberia – Luciano Biancardi intraprende un viaggio di ottomila chilometri nel Magreb o, come dice l’autore, in Barberia a bordo di una 125. Alla spedizione partecipano lo scrittore, la sua compagna Maria Jatosti, il loro figlio Marcello e Ovidio Ricci, fotografo romano, con la giovane moglie finlandese; da Tripoli a Marrakesh e oltre, e poi il ritorno lungo la costa fino ad Algeri.
1972 Garibaldi (postumo) – “E subito gli fecero il monumento, lo misero in cima ad un piedistallo … Noi, modestamente, abbiamo cercato di farlo scendere dal piedistallo, di ritrovarlo uomo”
Altri scritti, altre edizioni
1967 – Libro di fotografie sull’alluvione di Grosseto del 1966; con due brevi scritti di Luciano Bianciardi e Pilade Rotella
1970 – Per la collana I grandi maestri dell’arte di Rizzoli esce la monografia di Fattori curata da Luciano Bianciardi.
1976 – Raccolta di racconti e altri scritti (Nascita di uomini democratici, Vita militare)
1994 – Il libro è suddiviso in due parti: nella prima si trovano i racconti cosiddetti “erotici”, nella seconda testi su temi cari allo scrittore, come la sua Maremma, gli amici d’infanzia, il periodo del servizio militare e il lavoro di traduttore.
1995 – Chiese, escatollo e nessuno raddoppiò – Raccolta di scritti giornalistici
1996 – Scritti pubblicati nel periodico “Rapallo” (1965-1968)
2000 – Scritti giornalistici ed elzeviri, dal 1952 al 1961 con prefazione di Dario Fo
2002 – “Accesi una sigaretta Milit, mi appoggiai allo stipite, e pensai che questo mio natale l’avrei celebrato, al massimo, coi fichi secchi, e forse neanche mandorlati. (…)”
2002 – Quattro articoli di Luciano Bianciardi su Gabriele D’Annunzio, che “Il Giorno” pubblicò nel marzo del 1963 e che costituirono un insolito reportage sull’eroe “immoralista della piccola Italia”
2007 – “Non lo dico per vantarmene, ma io sono più alto di Facchetti. (…) Giocavo terzino. (…) Infatti lo stop (termine inglese che designa l’arresto della palla in corsa) si può fare innanzitutto con il piede, usando sia la suola che la tomaia della scarpa. (…) Ma un seminarista ha sugli altri calciatori questo grosso vantaggio: lo stop di tonaca”.
2007 – Telebianciardi. “La famiglia italiana ha sempre, a cena, un ospite, e magari non lo sa… Il convitato serale, anziché di pietra, è fatto di valvole, legno e vetro: è il televisore. Non appena la famiglia si mette a tavola, anche lui si siede, non mangia ma parla e canta: non uccide, certo, ma può fare di peggio. Può imbottire teste, formare opinioni, indurre ai consumi…”
2007 – La corrispondenza con i lettori che Bianciardi tenne dal 1970 al giorno della sua morte sul “Guerin Sportivo”, diretto da Gianni Brera.
2007 – Il diario risorgimentale di Luciano Bianciardi, attraverso una miscellanea di scritti, assemblati in forma di diario diretto di chi a quegli avvenimenti partecipò, con la mente e con il cuore.
2008 – Nuova edizione dell’ultimo romanzo di Bianciardi, “Aprire il fuoco”. In appendice un racconto lungo di Guido Gianni, Sindaco e scrittore maremmano, con protagonista un Luciano Bianciardi garibaldino a Talamone. In allegato DVD.
2008 – “Ci sono due modi di leggere questo libro: considerarlo un vero e proprio manuale ad uso di chi voglia aggirarsi nel mondo della cultura e almeno salvaguardare la sua sicurezza personale, oppure leggerlo godendosi la prosa rotonda di Luciano Bianciardi, la sua cultura, il suo sarcasmo, la sua irriverenza, la sua tristezza travestita da ironia”
2010 – Nuova edizione del lavoro pubblicato postumo nel 1972. Testo divulgativo, ancora molto interessante da leggere, soprattutto dai ragazzi.
2010 – Nuova edizione del lavoro del 1960. Come per “Garibaldi”, il testo è divulgativo e adatto in particolare ad un pubblico giovanile
2015 – Dalla Cuba di Fidel Castro al Canale di Suez, da Pio IX a Krusciov, da Garibaldi ai kamikaze giapponesi: sei articoli di Luciano Bianciardi pubblicati su Historia tra il 1958 e il 1961.
2011 – Raccolta di scritti sul Risorgimento
2015 – La raccolta completa delle risposte di Luciano Bianciardi alle lettere dei lettori e gli articoli apparsi sulla terza pagina del Guerin Sportivo dal 1969 al 1971,
2016 – Nuova edizione del “Convitato di vetro”, scritti di critica televisiva 1959-1971
2018 – Nuova edizione di “Daghela avanti un passo”
2019 – Nuova edizione de “I minatori della Maremma”
2020 – Nuova edizione “Garibaldi”
2021 – Raccolta degli scritti su “Il Guerin Sportivo”
2022 – Non leggete i libri, fateveli raccontare
2022 – Nuova edizione Aprire il fuoco
2022 – Adorno (racconto illustrato)
2022 – Trilogia della rabbia: Il lavoro culturale-L’integrazione-La vita agra
2023 – Nuova edizione Viaggio in Barberia
2023 – Nuova edizione Da Quarto a Torino
2023 – Milano … che gente … che città
Raccolte
2005 – L’antimeridiano. Il primo volume contiene romanzi, saggi, racconti e diari giovanili di Bianciardi: tutti i romanzi, i racconti (pubblicati su vari giornali e in alcune raccolte) e i suoi diari giovanili (diari universitari e di guerra), fino ad oggi inediti
2008 – L’antimeridiano. Il secondo volume raccoglie le collaborazioni giornalistiche di Bianciardi dalla metà degli anni cinquanta al 1971. Il calcio, la televisione, le donne, le parole della gente e degli intellettuali: la cultura popolare all’alba della post-modernità
2018 – “Il cattivo profeta”. Raccoglie romanzi, racconti e diari.
2022 – “Tutto sommato. Scritti giornalistici (1952-1971)”. 4 volumi (3 di articoli e 1 di indice) -La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo della Direzione generale Educazione, Ricerca e istituti Culturali. Con il contributo della Fondazione Luciano Bianciardi
Opere commentate
2013 – Edizione annotata de “La vita agra” a cura di Alvaro Bertani
2015 – Edizione annotata de “Aprire il fuoco” a cura di Alvaro Bertani